Coraggiose, ingegnose, virtuose…
Dal 14 Giugno al 30 Settembre: le donne raccontate da Giovanni Boccaccio.
Esposizione di pagine del De claris mulieribus e di alcune novelle del Decameron, opera che Giovanni Boccaccio dedica alle donne, che, per la prima volta nella letteratura, acquistano dignità come personaggi.
Nell’ambito del progetto Punte di spillo, per una campagna di sensibilizzazione a una cultura del rispetto e parità, per promuovere i valori di solidarietà verso le donne, al loro coraggio, e alla loro dignità non poteva mancare l’omaggio di Boccaccio. Alle donne, quelle innamorate, dedica il Decameron, e a quelle virtuose e coraggiose dell’antichità fino alla più moderna Giovanna regina di Napoli il De mulieribus claris per dar voce ai loro silenzi e celebrarne la dignità e il coraggio in una cultura che dal passato al presente si fa testimone di un percorso tortuoso e spesso tragico, di donne alle prese con un destino deciso dall’uomo. Sfilano così nella galleria del Boccaccio ritratti di donne di chiara fama, donne straordinarie del passato e donne ordinarie del presente: la gentildonna di Guascogna che viene oltraggiata mentre era in pellegrinaggio verso Gerusalemme, Zinevra, che per sfuggire alla furia omicida del marito da Genova si imbarca in abiti maschili per Alessandria d’Egitto; la figlia del re d’Inghilterra che viaggia fino a Roma travestita da religioso per parlare con il Papa e chiedergli di aiutarla. La principessa si oppone con coraggio alla cultura in cui è il padre a scegliere il marito della figlia e coraggiosamente prova a cambiare il proprio destino, opponendosi a una cultura del silenzio. Un’altra principessa, quella di Tunisi, si oppone alle scelte politiche ed economiche del padre nella giornata dedicata agli amori tragici che vedono le donne vittime di padri, fratelli e amanti gelosi, a partire da Ghismonda il cui suicidio in nome della libertà e della dignità diventa uno straordinario manifesto ante litteram di donne che chiedono rispetto, dignità e parità. Così sfilano davanti a noi ritratti di donne coraggiose e intraprendenti che benché abbandonate, come Giletta nella III giornata, sanno farsi carico del proprio destino e modificarlo, prendendosi cura anche dei propri doveri verso la comunità. Giletta, prima di lasciare la Francia e procedere verso Firenze vestita da pellegrino, si occupa delle campagne abbandonate, come lei, dal marito, organizzando i lavoratori e favorendo la ripresa del raccolto, produttivo per loro e per la comunità. Così da Lipari a Susa in Tunisia, Gostanza in fuga in mare, pur conoscendo l’arte della navigazione, si integra con spirito d’iniziativa in una società non cristiana, imparando l’arabo e contribuendo alla comunità tunisina producendo oggetti di comune utilità. Musulmane e cristiane, dalla saracena Alatiel a Efigenia, viaggiano in un mare di pericoli nel Mediterraneo in balia di pirati e mercanti, in un mondo prettamente maschile che le concepisce come mera preda, un bottino di guerra o merce da scambio. Così nel De mulieribus, sfilano i profili di donne virtuose come Teossena che con coraggio e dignità esemplare salva la sua famiglia e i suoi nipotini dallo stupro e dalla violenza, Ippona che si oppone allo stupro di gruppo su una barca che la porta alla deriva, e Didone che fa della fuga dagli abusi del fratello il momento per costruire una città, Cartagine. Nell'«onesta brigata» che dà vita ai racconti del Decameron prevalgono le donne, “sette giovani donne, Elissa, Emilia, Filomena, Lauretta, Neifile, Pampinea «tutte l’una all’altra o per amistà o per vicinanza o per parentado congiunte»: amicizia, prossimità, parentela, tre tipologie relazionali di formidabile rilevanza antropologica e di lunghissima durata” (A. Quondam, 2013). A queste donne, del passato e del presente Boccaccio dedica la sua attenzione, per promuovere una cultura del rispetto, della dignità e della parità, e a queste donne l’ Ente Nazionale Giovanni Boccaccio dedica una piccola esposizione con la speranza e l’augurio, ma anche con la convinzione che la letteratura, l’istruzione e l’educazione alla lettura di testimonianze del passato possano contribuire a cambiare il mondo. Per non dimenticare e per educare ai visitatori si offrono i passi significativi di quest’omaggio di Boccaccio al coraggio delle donne, un invito al cambiamento e una promessa per un futuro migliore. In nome di questa rinnovata cultura della legalità abbiamo scelto l’immagine di Gostanza, figura ponte tra due mondi, quello cristiano e musulmano di intraprendenza, fonte di coraggio e fantasia per ispirare le generazioni future al rispetto e alla legalità.